
La tristezza da compleanno va accettata.
“Ah beh grazie, adesso sì che hai risolto i miei problemi!”
No, certo, farlo non è semplice. Soprattutto quando stai ancora cercando di capire a cosa sia dovuto quello strano senso di disagio e malinconia a pochi giorni dalla fatidica data.
Io, per esempio, l’ho provato per la prima volta due anni fa, quando dovevo compiere ventinove anni. E non riuscivo proprio a capacitarmi di quella tristezza improvvisa, io che ho sempre atteso il giorno con ansia e con il solo desiderio di festeggiare e di divertirmi.
Oggi, beh, conosco un po’ meglio la sensazione: fatico ancora ad accettarla ma ci sto lavorando, quindi spero che i miei consigli possano essere utili anche a te!
Accogli il disagio (sono seria)
La tristezza da compleanno colpisce sia il corpo che la mente.
All’inizio avverti un po’ di stanchezza, poi subentra la voglia di non fare assolutamente nulla: pianificare la giornata diventa un incubo, così come contattare le persone che dovrebbero essere lì con te a festeggiare. L’unica cosa che vorresti fare è sbuffare in giro per casa infastidendo il/la tuo/a partner (senza volerlo) e il tuo gatto (se lo hai).
Dentro di te si è annidato un piccolo essere fastidioso e lamentoso che non farà altro che gridare il suo disagio e…nulla, dovrai ascoltarlo. Facci pace, almeno per qualche giorno. Se ha deciso di presentarsi, l’ha fatto per un motivo.
Io prima tendevo a respingere quella tristezza, oggi la lascio entrare. Quindi non preoccuparti: farà i bagagli quando sarà il momento.
Scrivi ciò che provi
Da quel famoso giorno di due anni fa ho deciso di parlarne con me stessa.
Riporto la mia tristezza da compleanno su un’agenda, sulle note del telefono o online: non importa il mezzo, ciò che conta è mettere le parole in fila per cercare di dare un senso a ciò che stai provando.
Mettere nero su bianco i propri pensieri è quanto di più utile puoi fare per districare il casino che hai in testa e avere maggiore lucidità sulle tue sensazioni. Questo ti aiuterà non solo a capirle, ma anche a gestirle meglio senza voler mordere un cuscino per la frustrazione (in passato l’ho fatto).
(Non) Pensare di aver fallito
Perché il “non” tra parentesi?
Perché i tuoi cari che ti ripetono “non è vero che hai fallito, non pensare così!” non cambiano nulla, diciamoci la verità. Ciò che conta è ciò che pensi tu, e se pensi di aver fallito hai le tue buone ragioni.
Il compleanno per tanti (e mi includo a mani basse) significa il compimento di un altro anno senza aver raggiunto il proprio obiettivo. E sì, anch’io non l’ho raggiunto, per questo ti dico che è normale pensarlo e che non devi accontentare chi ti circonda con un atteggiamento che in questo momento non ti appartiene.
Sentiti libero di pensare di aver fallito, ma datti una scadenza: come la tristezza da compleanno, anche questo sentimento deve essere passeggero. Ritaglia uno spazio per il tuo dispiacere, ma ricordati di farlo seguire da qualcosa che ti permetta di pensare al fallimento come la conclusione di un percorso e l’inizio di un altro.
Te lo dice una che nei pensieri tristi ci ha sguazzato a lungo. E no, non servono a nulla, o almeno non quando diventano il tuo stile di vita.
Con il filler la vecchiaia non per forza è una condanna
La tristezza da compleanno spesso risiede nella paura della vecchiaia. Il tuo bel visino liscio e pulito inizia a mostrare le prime rughe di espressione, la pelle non è più così omogenea e…
E il filler non è più solo per i ricchi. Nel 2025 è infatti diventato molto più accessibile e c’è chi vi ricorre spesso per sfuggire ai segni del tempo. Perché è naturale invecchiare tanto quanto è naturale averne paura.
Quindi, se oggi esistono dei rimedi che ti aiutano a stare meglio con te stess*, non vedo perché demonizzarli. Il mio personale parere è che non c’è assolutamente niente di male nel servirsi di questi trattamenti, quindi via libera al filler per combattere la tristezza😀
Scegli ciò che ti fa stare meglio
La pressione sociale e le tradizioni, se soffri di tristezza da compleanno, vanno evitate come la peste.
Compiere gli anni non deve per forza significare circondarsi di persone, comprare tonnellate di panini e pizzette e soffiare le candeline sulla torta a ritmo di “tanti auguri”.
Se hai voglia di stare da sol* e scofanarti di gelato sul divano, fallo. Se vuoi infilarti un paio di cuffie e isolarti dal mondo da mattina a sera, fallo. Scegli qualsiasi cosa che metta al primo posto le tue esigenze e non quelle di chi si aspetta qualcosa da te.
È il tuo compleanno, quindi decidi tu. Vogliti bene. Ora vado a (non) organizzare il mio, di compleanno.
Spero di esserti stata d’aiuto! 💙